Our Daily Bread

Our Daily Bread


Nikolaus Geyrhalter - DOCUMENTARIO - Austria , 2005, 92'


Our Daily Bread mostra i luoghi in cui il cibo è prodotto in Europa: paesaggi surreali "plastificati" e ottimizzati per il passaggio di trattori e l'utilizzo di macchinari agricoli, stanze sterili all'interno di edifici industriali progettati per assicurare efficienza logistica, macchine che richiedono materiali uniformi per assicurare un processo di lavorazione regolare. Ciò che potrebbe sembrare fantascienza è realtà: il cibo che consumiamo è prodotto in spazi spettacolari che raramente sono visibili. In questi luoghi la presenza dell'uomo è minima, ridotta a svolgere la mansioni che le macchine non sono ancora in grado di compiere. Con uno sguardo insistente che mescola fascinazione e orrore, Our Daily Bread è anche una metafora dei valori dell'odierna società: una società che gode della sovrabbondanza prodotta in maniera veloce, semplice e seriale da pochi gruppi di lavoratori specializzati. Benvenuti nel mondo della produzione industriale del cibo e dell'allevamento hi-tech! Al ritmo dei nastri trasportatori e a quello di macchine gigantesche, il film mostra senza commentare i luoghi in cui il cibo viene prodotto in Europa: spazi monumentali, paesaggi surreali e dai suoni bizzarri è un freddo, sterile ambiente industriale che lascia ben poco spazio all'individualità dei lavoratori. Persone, animali, raccolti e macchinari giocano un ruolo di spalla all'interno di questo sistema logistico che provvede a mantenere gli standard di vita della nostra società. Our Daily Bread è un banchetto su grande schermo non sempre facile da digerire, ma al quale tutti prendiamo parte.


Il Regista


Nikolaus Geyhalter è nato nel 1972 a Vienna. Nel 1994 fonda Nikolaus Geyhalter Filmproduktion, specializzata nella produzione di documentari. Tra i suoi lavori Washed Ashore (1994), Pripyat (1999) e Pessac. Living in a Laboratory (2004).

“Di solito faccio film come quelli che vorrei vedere. Io sono affascinato dai posti che la gente normalmente non conosce. La produzione del cibo avviene in un sistema chiuso, del quale le persone hanno solo un’idea molto vaga. Le immagini utilizzate dalla pubblicità, con la zangola per il burro e la piccola fattoria, non hanno nulla a che vedere con i luoghi da cui proviene realmente il nostro cibo. C’è una sorta di ritrosia a mostrare questi posti e i lavori che vi si svolgono, ma è necessario farlo”.

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